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Da vedere!

Museo Civico Archeologico di Anzio

Sala degli affreschi

Posto al pianterreno della secentesca Villa Pamphilj, il Museo Civico Archeologico di Anzio, inaugurato nel 2002, è articolato in nove sale. Nel percorso espositivo sono illustrati i momenti più rappresentativi dello sviluppo e della vita dell'antica Antium attraverso tre livelli conoscitivi integrabili tra loro secondo gli interessi dei visitatori: i materiali, le note informative, le fonti letterarie, storiche e documentarie. Viene così focalizzata l'attenzione, con continui richiami al contesto storico, sui principali monumenti e la topografia della città, la vita quotidiana, il porto, la villa imperiale e le altre residenze della costa anziate, la riscoperta delle antichità di Anzio.
Tra i materiali esposti sono da segnalare: corredi delle sepolture protostoriche (IX-VIII secolo a.C.); due nuclei di materiali votivi di età medio repubblicana; rinvenimenti sottomarini; un ciclo di intonaci figurati del tipo a giardino con balaustra a graticcio e balconcini con vista su una lussureggiante vegetazione animata da diverse specie di uccelli (seconda metà del II secolo d.C.). Tra i materiali in prestito dal Museo Nazionale Romano spicca la nicchia musiva di età neroniana con Ercole ebbro di Palazzo Massimo.

Ingresso gratuito - via di Villa Adele, 2


Museo dello Sbarco di Anzio

Sala principale

Il Museo è stato inaugurato in occasione del 50° anniversario dello sbarco di Anzio il 22 gennaio 1994, ed è collocato in una delle sale della seicentesca Villa Adele, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dal centro cittadino, facilmente raggiungibile a piedi.
Realizzato su iniziativa dei soci del "Centro di ricerca e documentazione sullo sbarco e la battaglia di Anzio" il Museo è diviso in quattro sezioni: Americana, Inglese, Tedesca e Italiana. Nelle vetrine e nelle bacheche sono esposte uniformi, armi, decorazioni, documenti, piani di battaglia, foto di veterani, oggetti d'uso quotidiano; tutto rigorosamente autentico.
Molti reperti provengono direttamente dai fondali del mare di Anzio, dove, a varie profondità, aerei, navi da guerra e da carico, mezzi da sbarco giacciono spesso con l'equipaggio, come gli incrociatori britannici "Janus" e "Spartan" e la nave ospedale "St. David".

Ingresso gratuito - via di Villa Adele, 2


Parco Archeologico della Villa Imperiale

Panoramica dal faro

Certamente i più imponenti ed i più famosi resti archeologici della antica Antium conosciuti per la loro fama in tutto il mondo, sono quelli relativi alla grandiosa villa imperiale che si estendeva lungo la fascia costiera, larga una ottantina di metri a partire dalla punta di Capo d'Anzio e Via Furio Anziate, per più di 800 m. verso ponente fino al Capo dell'Arco Muto.
La villa nella sua storia ha avuto varie evoluzioni e modifiche a secondo del periodo storico e del proprietario, tanto che, per maggior chiarezza possiamo definire queste fasi in: fase Repubblicana ed Augustea, fase Neroniana, fase Domiziana , fase Adrianea e fase Severiana.

Ingresso libero - via della Fanciulla d'Anzio, 1


Vallo Volsco - Orto Botanico

Orto Botanico e cave

Il Vallo si estende da ponente a levante, da mare a mare: penetra nell’entro terra e risale, abbracciando tutto il promontorio di Anzio con il pianoro retrostante. Lo si può ben vedere dalla foto presa dal dirigibile nel 1912.
Il Vallo Volsco ha un perimetro di 3.900 metri, una sorta di piccola muraglia cinese. In realtà la realizzazione del vallo è il rovescio di quella della muraglia cinese, perché nel nostro caso è avvenuta scavando maggiormente la fossa del perimetro e riportando a monte del perimetro interno la terra tolta dalla fossa stessa. Il terreno di questo piccolo altopiano naturale non era tutto allo steso livello, quindi in alcuni casi i lavori di protezione e fortificazione del perimetro sono stati molto impegnativi.

Ingresso gratuito su prenotazione - via Santa Teresa


Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara

Tor Caldara

La Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara, istituita nel 1988, si estende per circa 44 ettari sul litorale a sud di Roma nel comune di Anzio. Sito di importanza comunitaria a livello europeo è un vero scrigno di tesori: una testimonianza ormai rara delle antiche foreste litoranee che occupavano l’intero settore costiero del Lazio meridionale. La ricchezza di ambienti concentrati in un fazzoletto di territorio fa da contraltare ad una lunga storia, sia geologica, sia umana che ha visto protagonista questo luogo.

Ingresso gratuito - Via Ardeatina Km. 34,400 SS. 601 - 06 986 4177


Villa Spigarelli

Ingresso

Risale ai primi anni del Novecento la scoperta a Santa Teresa, a poca distanza dal teatro, del complesso edilizio romano sul quale la moderna villa Spigarelli è stata costruita in modo che il suo impianto coincidesse esattamente con quello dell’antica villa, della quale sono stati utilizzati anche marmi, mosaici, sculture.
È questa una delle scarsissime testimonianze giunte fino a noi dell’elemento architettonico che più caratterizzò la nostra costa in età romana: la villa patrizia, frutto della predilezione per questo territorio di molte grandi famiglie romane del periodo repubblicano avanzato, e successivamente di vari imperatori.

Ingresso su prenotazione - viale Coriolano


Villa Pia-Adele

Villa Pia-Adele

È una delle tre maggiori ville di grande interesse architettonico ad Anzio. Oggi nella villa hanno sede vari uffici del Comune di Anzio, il Museo Civico Archeologico e il Museo dello Sbarco Alleato.
Il Pontefice Clemente VIII, nel 1594, diede incarico al Mons.r Bartolomeo Cesi di risollevare il paese dalla povertà. Lo stesso Cesi si rese subito conto di quali tesori Capo d'Anzio era custode, per questo, scelto un bel poggio in vista del mare realizzò al più presto una villa sullo stile vignolesco di famiglia, ampliò il parco con l'acquisto di altri terreni circostanti alla villa, dedicandosi a scavi che riportarono alla luce opere storiche che gli arrecarono notevole fortuna. Inoltre diede un forte impulso alla costruzioni di nuove fabbriche e al risanamento del patrimonio edilizio del paese.
Giovan Federico Cesi vendette la proprietà a Camillo Pamphilj. I Pamphilj diedero nome alla villa Casino pamphiljano di Capo d'Anzio e tentarono per molto tempo sotto incarico del pontefice Innocenzo XII di risollevare sia il porto neroniano di Capo d'Anzio che l'economia del paese.

Ingresso libero - piazza C. Battisti.


Villa Sarsina

Villa Sarsina

Villa Sarsina prende il nome dagli Aldobrandini Principi di Sarsina che la tennero dal 1874 al 1926, ma la villa fu fatta costruire dal Cardinale Neri Maria Corsini di Firenze, tra il 1732 e il 1735, su presumibile progetto di Ferdinando Fuga. Il cardinale era nipote di Clemente XII Corsini papa tra il 1730 e il 1740, motivo per cui si poteva ammirare sul circuito delle mura del belvedere un suo grandioso stemma.
Il posizionamento del palazzo sul prolungamento del cardo romano (via Flavia) e prospiciente lo specchio d’acqua antistante, il porto neroniano, avvalora l’idea che su questo sito doveva sorgere un edificio di grande prestigio. Dal confronto di mappe antiche, si è dedotto che le scenografiche scale appartengono ad un periodo successivo, realizzate sempre sotto i Corsini.
Attualmente la Villa ospita alcuni uffici comunali tra cui l'ufficio del Sindaco e la Giunta comunale.

Ingresso libero - via G. Ambrosini


La Raccolta Manzù

Ingresso del museo

La Raccolta Manzù, il più lontano tra i "musei collegati" alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna.
L'edificio, bianco e semplice, realizzato a partire dal marzo 1967 su progetto dell'architetto Tommaso Porn è circondato da un vasto giardino, popolato di sculture in bronzo.
La disposizione delle piante, in parte rare, e il disegno dei vialetti esterni, realizzati in pietra "beola", è dello stesso Manzù.
L'area espositiva prende forma dall'aggregazione di due amplissimi ambienti a base rettangolare di diversa altezza. Nella parte del giardino antistante l'ingresso principale è il sepolcro marmoreo di Manzù.

Ingresso gratuito - Il museo è aperto: venerdì - sabato: ore 9:00-19:00 - prima domenica del mese - Via Laurentina km. 32 - 06 913 5022


Casa del martirio di Santa Maria Goretti

La Casa del martirio della Santa

Maria Teresa Goretti (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica. Vittima di omicidio a seguito di tentato stupro, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII con il nome di santa Maria Goretti.
Già durante il Fascismo Maria Goretti iniziò a divenire oggetto di culto tra gli strati meno istruiti della popolazione, in particolare proprio quelli rurali, e lo stesso regime cercò di cavalcare questa devozione popolare per favorire la nascita di un’icona cara ai contadini; una volta caduto prima il fascismo e poi la monarchia sabauda, nel 1950, in pieno periodo di affermazione di un nuovo ruolo femminile in seno alla famiglia e alla società, l’immagine di Maria Goretti fu adottata a simbolo di una visione tradizionale della donna, obbediente e dedita alla maternità e al lavoro domestico e, in tale chiave, additata a esempio anche dalla Chiesa cattolica: la canonizzazione avvenuta a opera di Pio XII precedette di poco la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria.
Il corpo e le reliquie di Maria Goretti sono conservati a Nettuno, nel santuario di Nostra Signora delle Grazie.


Torre Astura

Torre Astura

Torre Astura è una torre costiera fortificata e un'isoletta del Lazio, nel territorio della città di Nettuno, a circa dieci km a sud-est dal centro abitato.
È oggi compresa all'interno dell'UTTAT (Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri) del Ministero della Difesa, già noto come "Poligono Militare" di Nettuno.
L'Astura romana era un approdo alla foce del fiume omonimo posto lungo la via Severiana, sede di ville già dal I secolo a.C. Una tra queste fu di Cicerone, e Astura fu teatro delle ultime fasi della sua fuga da Marco Antonio.
Nel sito venne realizzata, tra la fine della Repubblica e l'inizio dell'età imperiale, una villa strutturata in parte in terraferma e in parte su un'isola artificiale, dotata di una vasta peschiera, i cui resti sono ancora in parte visibili (sulle murature in mare fu poi realizzata la fortezza).


Piana delle Orme

Trincea italiana

Piana delle Orme è un parco tematico: oltre 30 mila mq di esposizione per raccontare le tradizioni e la cultura della civiltà contadina, le grandi opere di bonifica delle Paludi Pontine, la Seconda Guerra Mondiale, ma anche per mostrare i veicoli e i mezzi agli albori della grande industrializzazione e i giocattoli con i quali si divertivano i bambini di una volta.
Un museo per tutti, all’interno del quale bambini e adulti possono ritrovare e rivivere.

Ingresso a pagamento - Via Migliara 43,5 - Borgo Faiti, Latina - 0773 25 87 08


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L'Approdo Hotel Anzio
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